Leone Rosso, labor fortidudo fortuna
Ed é così che sono arrivato a 2600 lune, leone rosso senza pretese apparenti, sballottato tra due continenti e un paio di capatine su altri; posso dire di averne viste di cotte e di crude, e in varie lingue, considerando che il tutto era cominciato dalla necessità di viaggiare (o perlomeno allontanarsi un anno da suo padre) da parte di mia mamma e questo bisogno vitale di trovare spazi propri si tramanda nel codice genetico!… il viaggio come forma di vita o come metafora di quello che ci aspetta su questa navicella spaziale chiamata terra.
Alla fine tutto il viaggio é una metafora per l´evasione, perché il vero viaggio comincia e finisce dentro il nostro involucro assegnatoci durante questo giro, e il confronto con l´esterno solamente ci serve per confermare quello che sotto sotto sapevamo già.
Il viaggio di Leone Rosso cominciava a presagirsi da piccolo, quando i nonni paterni (visto che i materni stavano su un´altro continente) gli stavano insegnando la legge della selva portandolo a cacciare giù in piazza, li dove i gelati che facevano accanto alla Pro-loco sapevano a premio. Lui cucciolo ci credeva, quando viaggando con il nonno sull´Appia griggia (ricordo ancora l´odore di quell´automobile) Essere re della selva é grande responsabilità ma porta anche grandi vantaggi, come per esempio vivere nella casa più grande della città, li in alto, dove si potevano osservare anche i campanili delle varie chiese guardando verso il basso.
Chiese che il un modo o in un altro avevano ricevuto qualcosa a cambio della grazia ricevuta invocata sul motto ricordando che la Fortuna era sicuramente stata un componente importante nella triade tra Lavoro e Forza.